I farmaci sono preparati realizzati per curare o prevenire le malattie, costituiti dal principio attivo, responsabile dell’azione curativa, e dagli eccipienti, sostanze inattive che vengono aggiunte alla preparazione farmaceutica per la loro capacità di migliorare il prodotto, proteggendolo dalla contaminazione da agenti esterni e rendendolo più gradevole nel gusto.
Il viaggio verso l’approvazione
Prima che il nuovo potenziale farmaco sia approvato e immesso in commercio, per verificare se può avere effetti curativi, viene sottoposto a una lunga serie di studi condotti in laboratorio dai ricercatori, che prevedono vari step nei percorsi di sperimentazione pre-clinica e poi clinica. Complessivamente, gli studi sull’efficacia dei farmaci possono arrivare anche a dieci-quindici anni.

La sperimentazione pre-clinica
Nella sperimentazione pre-clinica si effettuano studi in vitro (in provetta) su colture di cellule o tessuti e, in vivo, sugli animali, per studiare gli effetti che derivano dall’interazione del principio attivo con il suo bersaglio e per ottenere dati sulla sicurezza del medicinale, che consentano di individuare la dose iniziale per la prima somministrazione nell’uomo. Questi dati sono ottenuti grazie a test di tossicologia in vivo sull’animale.
La sperimentazione clinica

La sperimentazione clinica è di grande importanza perché costituisce il passaggio dalla sperimentazione sugli animali a quella sull’uomo. Essa consta di quattro fasi.
Fase 1: Valutazione della sicurezza
Gli studi mirano ad ottenere una prima valutazione sulla sicurezza del farmaco, che viene somministrato a un piccolo numero di volontari sani al fine di ottenere informazioni sulla farmacocinetica del farmaco, ossia il viaggio che il farmaco compie nell’organismo dopo l’assunzione, attraverso i processi di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione, e sulla sua tollerabilità. E’ una fase importante perché ha lo scopo di verificare se i dati ricavati dalla ricerca pre-clinica sono confermabili e consentono di continuare con gli studi successivi.
Fase 2: Gli studi terapeutici pilota
Si valuta l’efficacia terapeutica del farmaco, cioè la sua capacità curativa e l’assenza di tossicità, su pazienti colpiti da una malattia; in questa fase si sperimenta anche la dose più efficace e meglio tollerata dal malato. Questi studi, definiti anche “studi terapeutici pilota“, sono eseguiti su un numero limitato di persone, in genere poche centinaia, e comparano l’efficacia del farmaco che si sta valutando con un altro medicinale, o con una sostanza priva di efficacia (placebo).
Fase 3: Gli studi terapeutico-confermatori
Gli studi mirano a capire quali benefici il farmaco offre rispetto a uno già in commercio. Sono definiti “terapeutico-confermatori” e sono eseguiti su un ampio numero di malati allo scopo di determinare il rapporto tra la sicurezza e l’efficacia del nuovo farmaco, anche per cure prolungate nel tempo.
Le persone partecipanti alla ricerca sono trattate in maniera diversa: ad alcune è somministrata la sostanza in esame, ad altre un placebo, ad altre ancora, farmaci con attività simile a quella della sostanza in esame, ma già in commercio; ad un ultimo gruppo, invece, non è somministrata alcuna sostanza.
Alla fine dello studio si confrontano gli effetti prodotti dai diversi trattamenti nei vari gruppi di persone. L’efficacia complessiva della sostanza esaminata è valutata considerando gli effetti che genera sui sintomi causati dalla malattia, sulla qualità della vita o sulla sopravvivenza delle persone trattate.
I dati ottenuti sulla base degli studi effettuati nelle sperimentazioni vengono sottoposti, in forma di dossier, alla valutazione dell’AIFA (Agenzia italiana del farmaco), ente che rilascia l’autorizzazione all’immissione in commercio dei farmaci in Italia (AIC).
Fase 4: La farmacosorveglianza nel post-marketing
Anche dopo aver ottenuto l’autorizzazione al commercio, i farmaci continuano ad essere monitorati, ed entrano nella fase di farmacovigilanza, effettuata dall’AIFA, il cui obiettivo primario è garantire costantemente la sicurezza nell’intero ciclo di vita, sia di quelli di nuova immissione sia di quelli già approvati, assicurando il miglior rapporto rischio/beneficio per la popolazione.
Gli studi clinici della fase 4, che si eseguono dopo la registrazione e l’immissione in commercio, sono mirati alla farmacosorveglianza, attività che consente di individuare, su un numero sempre maggiore di individui, eventuali reazioni avverse al farmaco (Adverse Drug Reactions) che potrebbero verificarsi successivamente, se non sono emerse durante la fase di sperimentazione clinica condotta su un minor numero di pazienti, e che comporterebbero il ritiro dal commercio. A livello internazionale si usa il termine di drug safety surveillance.