Il processo “Supercritical PArticle formation (SPAF)” è stato proposto per l’incapsulamento del solfato ferroso in liposomi, superando gli svantaggi dei processi convenzionali, come la presenza di solventi residui e la bassa versatilità. L’innovazione di questo processo risiede nell’integrazione combinata della produzione assistita supercritica con tecniche di essiccazione (liofilizzazione e spray-drying) e una macinazione finale a tamburo, risultando efficace nel preservare gli ingredienti attivi ed eliminando il contenuto liquido. La polvere di liposomi è risultata stabile per oltre 24 mesi, raggiungendo una dimensione media fino a 3,5 µm, con un rapporto Lipide/Farmaco di 6. È stata ottenuta un’efficienza di incapsulamento fino al 94 ± 4% senza perdite significative durante l’essiccazione. Il surnatante e i pellet lipidici sono stati separati e analizzati, dimostrando la presenza di liposomi leggeri galleggianti nella parte acquosa e di complessi lipoidi più grandi tra i solidi. Durante la produzione di un lotto su scala pilota di 25 kg, è stato ottenuto un rendimento liquido-polvere di 0,179 kg/L. L’essiccazione è stata efficace nella produzione di vescicole strette, in assenza di pesticidi, batteri e metalli pesanti.
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