I farmaci sono introdotti nell’organismo attraverso varie modalità di somministrazione e ognuna, per le proprie caratteristiche, ne influenza in modo diverso assorbimento e metabolizzazione. Da ciò dipende la biodisponibilità dei farmaci, ossia la quantità di principio attivo che raggiunge un organo. La velocità con cui esso viene assorbito dall’organismo incide sulla sua concentrazione nel sangue.
La somministrazione dei farmaci può effettuarsi per via enterale e per via parenterale.
Le vie enterali
Le vie enterali prevedono la somministrazione dei farmaci per assunzione orale e attraverso il tratto gastrointestinale; hanno un effetto sistemico, mirato all’intero organismo; comprendono la via orale, la via sublinguale e buccale, e la via rettale.
Via orale
Definitaanche via per os (dal latino os,oris=bocca), riguarda i farmaci assunti direttamente per bocca, deglutiti con acqua. E’ il sistema di somministrazione più utilizzato per l’assunzione di farmaci in forma solida o anche in soluzioni liquide, in cui la biodisponibilità dipende da vari fattori, come gli effetti del passaggio nel fegato, o l’azione acida del tratto gastrointestinale, che potrebbe compromettere l’attivazione del farmaco.

Una nuova tipologia di farmaci da assumere per via orale sono le formulazioni orodispersibili, di recente commercializzazione: piccole strisce ultra sottili che si dissolvono velocemente una volta poste in bocca, fornendo una rapida e maggiore biodisponibilità del principio attivo rispetto alle formule classiche.
Via sublinguale e via buccale
Consiste nell’assumere i farmaci mettendoli sotto la lingua o tra le gengive e le guance (somministrazione buccale), sfruttando la capacità dei vasi sanguigni di assorbire rapidamente il principio attivo trasportandolo nel sangue.
Questa forma di somministrazione fornisce un’elevata biodisponibilità del farmaco, perchè la zona tra il palato e la lingua è irrorata da molti vasi sanguigni e la mucosa è sottile.
E’ utilizzata per i farmaci di urgente bisogno, come la nitroglicerina, farmaco salvavita nel trattamento dell’angina pectoris, proprio perchè l’assorbimento è rapido e il farmaco entra immediatamente nel circolo sanguigno senza passare attraverso il fegato.
I farmaci sublinguali non vanno confusi con quelli orodispersibili, i quali seguono i processi di assorbimento, distribuzione, metabolismo ed eliminazione, cd. ADME, tipici della via orale.
Via rettale
La somministrazione per via rettale avviene tramite supposte e pomate ed è utile perchè consente di assumere farmaci che, ingeriti per bocca, potrebbero essere irritanti per lo stomaco. Generalmente è molto usata per curare la febbre nei neonati con le supposte di antipiretici. Rappresenta un’ottima alternativa alla somministrazione per via orale in caso di vomito o di problemi di deglutizione, o quando si vuole avere un effetto locale immediato.
Inoltre, ha il vantaggio di un veloce assorbimento del farmaco che raggiunge la circolazione sanguigna tramite la mucosa rettale e le vene emorroidali.
Le vie parenterali
Le vie parenterali prevedono la somministrazione dei farmaci mediante l’ausilio di siringhe o altri dispositivi. Le principali sono:
- via endovenosa
- via intramuscolare
- via sottocutanea
- via transdermica
- via topica o loco-regionale
- via inalatoria
- via oculare
- via intratecale
Via endovenosa
Tra le vie parenterali, la via endovenosa, o per endovena, è quella che presenta più vantaggi rispetto alle altre modalità perchè garantisce un’elevata biodisponibilità del principio attivo. Consiste nell’iniettare un farmaco con siringhe direttamente nella vena, di solito, nell’avambraccio perchè più facile da individuare. L’iniezione può essere a dose singola o a infusione lenta, cd. fleboclisi, tramite la quale il farmaco viene somministrato lentamente e in un arco temporale variabile (ore/giorni). Fornisce maggiori benefici rispetto ad altre vie perchè:
- consente di somministrare farmaci in dosi precise, che vengono subito assorbiti e distribuiti direttamente nel sangue con effetti sistemici, ed è la prima scelta nella cura delle patologie acute;
- la somministrazione per fleboclisi permette di avere il controllo esatto della dose in modo continuo e costante, per tutto il tempo della cura.
Via intramuscolare
La via intramuscolare consiste nell’iniezione del farmaco con siringhe, direttamente nel tessuto muscolare, solitamente nel gluteo o nel muscolo deltoide del braccio, sede preferita per l’iniezione di alcuni farmaci come i vaccini.

La velocità di assorbimento e la distribuzione del farmaco somministrato dipendono anche dalle condizioni di salute del tessuto muscolare: un maggiore afflusso ematico nel tessuto, nonché tonicità e contrattilità ottimali garantiscono maggior assorbimento sistemico del farmaco iniettato.
Via sottocutanea
La via sottocutanea consiste nell’iniezione del farmaco mediante un ago, direttamente nel tessuto adiposo appena sotto la pelle. Il farmaco viene assorbito lentamente tramite la circolazione capillare e diffuso nel circolo ematico, come nel caso dell’eparina, che deve essere rilasciata lentamente. Ci sono casi in cui, però, non si usa l’ago ma una somministrazione a getto ad alta velocità, mediante una sorta di pistola che deposita il farmaco all’interno del tessuto sottocutaneo.
L’esempio più conosciuto è il caso dell’insulina, necessaria nella cura del diabete di tipo 1, che viene somministrata in modo controllato e continuo da un microinfusore (cd. pompa di insulina),dotato di un set infusionale e un ago cannula inserito nel tessuto sottocutaneo, che rilascia insulina ad azione rapida, simulando l’azione del pancreas e regolando il quantitativo che serve all’organismo. E’ uno dei più moderni sistemi microelettromeccanici, utilizzato come trattamento alternativo alla somministrazione insulinica multi-iniettiva.
Di recente introduzione sul mercato, è l’innovativo modello patch pump o microinfusore a cerotto, che non ha necessità di sondino; si applica sulla pelle come un cerotto e rilascia in modo continuo e controllato l’insulina “comunicando” con un sensore per la rilevazione glicemica.
Via transdermica
La via transdermica consiste nella somministrazione lenta del principio attivo attraverso l’applicazione di cerotti sulla pelle che ne rilasciano piccole dosi; questo raggiunge il flusso ematico, per diffusione capillare, garantendo effetti sistemici prolungati. Rispetto alla somministrazione per via orale, notevoli sono i vantaggi di questo tipo di somministrazione:
- il farmaco viene rilasciato in maniera continua;
- non attraversa l’apparato digerente e quindi non aggredisce la mucosa dello stomaco;
- è utile per chi ha problemi di ulcera e gastrite ed è di facile automedicazione.
Un esempio di questo tipo di somministrazione sono i cerotti di nitroglicerina, per il trattamento dell’angina pectoris e i cerotti a base di nicotina per la disassuefazione dal fumo. L’unico svantaggio è la possibile irritazione cutanea.
Via topica o locoregionale
I farmaci per uso topico vengono somministrati sulla parte del corpo interessata per avere un effetto locale del principio attivo. Non entrano in circolo nell’organismo e si applicano sulla cute per il trattamento di patologie cutanee come la psoriasi, l’eczema, infezioni, prurito o secchezza, e sulle mucose nasali, auricolari, gengivali, genitali. Sono in forma di pomate, creme, unguenti, gel o paste.

Via inalatoria
Una via topica particolare è la via inalatoria orale, definita anche aerosol terapia, utilizzata per i farmaci che devono raggiungere le alte e le basse vie respiratorie. Si effettua tramite l’uso di dispositivi che nebulizzano i farmaci in piccolissime goccioline che, passando attraverso la trachea, arrivano ai polmoni e poi sono assorbite nel sangue.

Chi ha difficoltà respiratorie, come gli asmatici, oltre all’aerosol terapia, usa i comuni inalatori in spray predosati che contengono il farmaco pressurizzato e ad ogni puff rilasciano una dose di principio attivo, o gli inalatori di polvere secca (dry powder inhalers), che contengono il farmaco sotto forma di piccoli granuli. Il tutto è mirato al trattamento di patologie acute o croniche come bronchiti, asma, tracheiti e polmoniti.
Via oculare
I farmaci somministrati per disturbi oculari, come la secchezza oculare o le congiuntiviti, sono in genere colliri che si instillano nella parte inferiore del sacco conngiuntivale, o preparazioni in gel che, rispetto ai precedenti, restano più a lungo a contatto con l’occhio.
Per la cura di patologie più severe, invece, come quelle retiniche, cd. maculopatie degenerative, si somministrano farmaci anti VEGF – vascular endotelic growth factor – fattore di crescita dell’endotelio vascolare, tramite iniezioni intravitreali nel globo oculare.
Via intratecale
Il farmaco viene somministrato mediante iniezione tra due vertebre nella parte lombare della colonna vertebrale e nello spazio attorno al midollo spinale. Questa modalità si utilizza quando si vuole ottenere un effetto rapido o locale a carico del midollo, del cervello o delle meningi, per combattere un’infezione.
Conclusioni
In sintesi, possiamo dire che la scelta della via di somministrazione di un farmaco dipende dalle caratteristiche del farmaco stesso e ciò comporta benefici e svantaggi per il paziente.
È compito del medico curante individuare la terapia farmacologica più adeguata da somministrare, considerando tutti i fattori che possono influire sulla scelta, per garantire al paziente un esito soddisfacente della cura.